Il Medioevo si popola di mostri fantastici: creature zoomorfe, antropomorfe e ibride che
compaiono nei bestiari medievali, nelle miniature e negli affreschi, nei portali delle cattedrali o delle
pievi dove la magia, la scienza e il mito si fondono dando spazio ad un paesaggio dell'immaginario.
Ma il Medioevo non inventa niente perché certe belve le riprende, enfatizzandole, dal passato a
partire dall'età arcaica: provengono dalla mitologia greco-romana, dalla Bibbia, dal vicino e
dall’estremo oriente. A Sarteano provengono da un'antica tomba etrusca dipinta e popolata di
mostri marini dell'oltretomba, scoperta nel 2003.
Nella necropoli delle Pianacce un lungo corridoio d'accesso entra in una delle tombe a camera
più importanti dell'area archeologica, in una stanza perfettamente conservata.
Sul lato sinistro una figura vestita di rosso, avvolta in una nuvola nera, conduce un carro
trainato da due grifoni e due leoni. Si tratta di Charun, equivalente del Caronte greco, il demone
traghettatore delle anime nell'aldilà. La seconda scena vede una coppia maschile distesa sulla Kline
del banchetto. Accanto ai due banchettanti un servitore, vestito con una tunica trasparente, che
tiene in mano un colino per filtrare il vino. Nella parete di fondo figure fantastiche provenienti dal
mondo ultraterreno: un enorme serpente a tre teste, munite di cresta e barba, con il corpo avvolto
in un'unica grande spira; e un grande ippocampo, simbolo, come i delfini del fregio del corridoio,
del mondo marino come metafora di passaggio, ovvero del tuffo tra le onde inteso come momento
di transizione tra il mondo terreno e quello ultraterreno.
Dalla storia di Ippocampo prende inizio la storia che porterà i visitatori a vivere emozioni e
avventure fantastiche nella Civitas Infernalis 2018.
Prenota presso il Museo Civico Archeologico di Sarteano la visita guidata alla Tomba della Quadriga Infernale.
Sabato 28 luglio ore 9,30 e ore 18,00.
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